venerdì 24 ottobre 2008

picasso, piero della francesca, crepax e gli scatti rubati

non sono né sarò mai un fotografo.
io, come tanti altri, spesso scatto per fermare in un'immagine ciò che ho di fronte. perché sia un ricordo, una documentazione tangibile (o digitale) di un evento o di un'esperienza, un pezzo di storia a colori fissata in precisi contorni.

detto questo, continuo a stupirmi del fatto che spesso, in italia, l'arte - qualunque tipo di arte - venga esposta sottovuoto. irraggiungibile, intoccabile, inavvicinabile. quando a far da guardia alle opere non ci sono sirene e mitragliette, ecco la teca di vetro (spesso accompagnata da una scarsa illuminazione; giusto per scoraggiare chi, distratto dagli ordini, la foto vorrebbe farla davvero).

al moma di new york, così come in altre strutture museali della grande mela, sembra sia vietato il contrario. "guai a non avvicinarsi!". ed è ovvio che nessuno di quelli che hanno un po' di sale in zucca penserà di approfittare della circostanza per sfregiare, grattare o incidere una tela. se sia solo una questione di rispetto e attengiamento civico, bè, davvero non lo so.
però eccomi qui, di fronte a les demoiselles d'avignon di picasso, quasi in preghiera. giusto per scattare la foto che vedete qua sotto. perché qui si può.



un viaggio di lavoro finito male a senigallia si è invece trasformato in una visita nei luoghi di piero della francesca: da sansepolcro a monterchi, dove la madonna del parto (scelta orripilante quella di togliere l'affresco dalla cappella di santa maria di momentana per trasferirlo in un'asettica ex scuola) è barricata dietro un lastrone di vetro in una sala semibuia. tant'è che, assecondando la prima impressione, si ha la sensazione di essere di fronte all'ennesima copia. qui è vietato scattere fotografie.


"fortunatamente ci sono i fumetti", penso io. almeno quelli potrò fotografarli. o no? no. la mostra che la bovisa di milano dedica a guido crepax (esposizione straordinaria di cui parlerò sicuramente più avanti) vieta di ritrarre opere, allestimento, oggetti. è quindi un dovere mostrare gli scatti rubati, fatti prima che mi dicessero: "signore, qui niente foto, eh...". ok, d'accordo. qui è vietato fotografare.