"ti fermi per il concerto?", mi chiede bobo dopo l'intervista.
"sì, certo" rispondo io. ma non è vero. me ne andrò di lì a poco.
l'orario d'inizio, trattandosi di un live da consumare sulla porta di un locale di via san paolino, si dilata oltre il consentito. com'era ovvio che fosse.
avevo qualcuno che m'aspettava a casa. qualcuno con cui desideravo essere, più d'ogni altra cosa.
dover partire, però, mi ha reso perfino un po' triste. perché bobo rondelli, quella sera, era più malinconico che mai. forse a causa della fresca separazione, forse per quell'attaccamento ai figli manifestato prima e dopo l'intervista, che qui ripropongo.
e oggi, a cinque mesi di distanza da quel momento, esce in dvd il film documentario l'uomo che aveva picchiato la testa, girato da paolo virzì e prodotto da motorino amaranto. ecco la presentazione che ho scritto per lo schermo.
LIVORNO - Finalmente è arrivato il giorno. Quello della consacrazione del poeta, dell'affermazione del cantautore misconosciuto per eccellenza. Roberto lo chiamano Bobo, e di cognome fa Rondelli. E' musicista e scrittore. Ora è anche attore. Interpreta se stesso nel film documentario girato dall'amico Paolo Virzì, in distribuzione da oggi con un dvd allegato a Il Tirreno. Poi passerà sui canali di Sky. E chissà, magari questo porterà a Bobo il meritato consenso del grande pubblico. O forse no. Perché la consacrazione, per uno come lui, potrebbe anche significare 'crocifissione'. Ora c'è un film, L'uomo che aveva picchiato la testa. E un album in uscita da ascoltare, Per amor del cielo...
"Spero in una maggiore diffusione. Perché sai, c'avrei 'sto bisogno. Del resto mi ritengo un 'precario'. Cioè, a 45 anni vivo da mia madre, sulle sue spalle... Forse è per questo che racconto ancora la 'rabbia'...".
A noi che gli chiedevamo quali effetti avrebbero provocato su di lui l'uscita del film documentario, Bobo Rondelli ci rispose così. Era la metà di dicembre. Solo cinque mesi fa, eppure sembra passato un secolo. In quell'occasione Bobo era a Lucca per un concerto cui avrebbero assistito solo poche decine di persone. Per lui che è abituato a cantare ovunque, e anche per pochi spiccioli, anche gratis, non è una sorpresa.
Ora che Bobo Rondelli è protagonista di un film documentario girato dall'amico d'infanzia Paolo Virzì, chissà se resterà ancora il cantautore, poeta e sconosciuto, che almeno noi toscani abbiamo imparato ad amare e apprezzare. Uno come Bobo vive il peso della sensibilità di Ciampi. Un maestro e un fantasma con cui fare i conti. E da folle genio qual'è, Bobo passerà probabilmente il resto della sua vita nell'ombra che gli si è creata attorno. Perché uno come lui, forse, s'esprime meglio fra pochi ubriaconi che in mezzo a tante persone d'elitaria cultura.
Per farvelo conoscere un po' di più, vi proponiamo di nuovo quella famosa intervista. E v'invitiamo ad acquistare il dvd che uscirà oggi in allegato a Il Tirreno. Anche se il film L'uomo che aveva picchiato la testa (7,90 euro, prodotto con soli 40mile euro dalla Motorino amaranto) in realtà si trova in edicola già da ieri. Così va la distribuzione.
Un'esclusiva del quotidiano di Livorno (appunto, la 'sua' Livorno) destinata alla programmazione sui canali Sky a partire da giugno. Noi, quel dvd, lo abbiamo fra le mani. Lo vedremo e ne parleremo ancora. Perché Bobo, che lo si voglia riconoscere o no, è il miglior poeta contemporaneo. Capace di far ridere e piangere, capce di fare pensare. Ma anche no. Insomma, è capace di tutto.
E un'ulteriore riporva l'avremo il prossimo 22 maggio, giorno in cui uscirà il suo nuovo album, Per amor del cielo. Un cd di cui si sa poco o nulla. Prodotto dalla nuova agenzia Live Global, conterrà nove tracce per poco più di mezz'ora di musica e parole. Oltre al brano che dà il nome all'album, ci saranno Viaggio d'Autunno, Soffio d'angelo, La marmellata, Madame Sitrì, Mia dolce anima, Il cielo è di tutti, Licantropi e Niente più di questo l'amore.
Sia il film sia l'album saranno presentati in anteprima domani, domenica 17 maggio, al teatro Goldoni di Livorno con una proiezione-concerto che verrà bissata martedì 19 al teatro Puccini di Firenze.
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