venerdì 24 luglio 2009

se ne va carlo barbieri, padre della coconino

durante l'ultima edizione di lucca comics and games ha ritirato il premio di marco corona, assente, cui era stato assegnato il gran guinigi come miglior autore unico. oggi il fondatore della migliore casa editrice italiana di fumetti -almeno a mio parere- se n'è andato improvvisamente. e tutto si legge in un comunicato.

"È morto all’improvviso la sera di giovedì 23 luglio il nostro caro Carlo Barbieri, editore e fondatore della casa editrice bolognese Coconino Press. Nato 64 anni fa a San Giovanni in Persiceto, da sempre impegnato nel mondo dell’editoria, Carlo Barbieri aveva fondato nel 2000 la Coconino Press con la moglie Paola e Igort, autore di fumetti e direttore artistico. Tutti gli artisti e autori, la redazione, lo staff e gli amici della Coconino Press ricordano Carlo come un uomo innamorato della vita e del suo lavoro, un grande lettore amante dei libri e della cultura e sempre alla ricerca della bellezza, e una persona sempre aperta al dialogo e all’ascolto. I funerali si svolgeranno domani, sabato 25 luglio, nella chiesa del Cimitero della Certosa di Bologna alle 16. Per chi volesse salutare Carlo un’ultima volta, la camera mortuaria della Certosa sarà allestita dalle 14.45 alle 15.45".

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harry potter: mi va in acqua 'mezzosangue'



accompagnare al cinema bambini in odore di adolescenza è un ottimo pretesto per vedersi quei film che altrimenti, un po' per pudore e un po' per questioni anagrafiche, non sceglieremmo mai di vedere. così esce al cinema in estate 'harry potter e il principe mezzosangue'.

i precedenti li ho visti tutti. e quasi non ne ricordo uno. questo, leggendo qualche critica, si prospetta come il 'migliore'. vado pieno di speranze e i primi minuti mi confortano. effetti speciali, sequenze e inquadrature fanno pensare al capolavoro di genere. poi, invece, si scivola senza sostanza in un intreccio di amori tardo adolescenziali fra ragazzotti spinti dall'ormone. qua e là qualche sprizzo di noir, un po' di horror (giusto una scena) e un epilogo annunciato che si consuma senza neppure uno scontro finale che si degno di essere appunto definito 'scontro finale'. il film finisce e mi domando se di lì a breve sarebbe cominciato il secondo tempo. evidentemente no.

voto: 4,5

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lunedì 20 luglio 2009

|film| due partite (enzo monteleone, 2009, italia)



due generazioni a confronto. donne che si parlano addosso e, scontrandosi, metteno sul tavolo non solo le carte, ma anche le proprie insoddisfazioni. un tempo ciascuno: prima le madri negli anni sessanta, poi le figlie nei novanta. l'epilogo? non c'è via di scampo.

forse un po' è vero: le frustrazioni e gli eccessi dei genitori ricado ineseroabili sui figli e ne condizionano l'esistenza. nel bene e nel male. un circolo vizioso senza via d'uscita.

a parte questo, due partite è una trasposizione cinematografica dell'omonima commedia di cristina comencini, che mette mano alla sceneggiatura portando sul grande schermo una storia decisamente teatrale. purtoppo ne rispetta anche i canoni. e questo rende il film di una noia (quasi) mortale. fortuna che le attrici (tutte) compensano il grande vuoto. così, dopo circa un'ora e mezzo, si pensa che finalmente è arrivato il momento di estrarre il dvd.

voto: 4

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mario, sei sodo!

una volta lo avrebbero chiamato 'scemo del villaggio'. ci sono stati tempi, poi, in cui persone così particolari venivano chiuse in manicomio. ora che la distinzione fra 'sano di mente' e 'in-sano' ha assunto significati sfumati e di quando in quando inversi, possiamo dirci felici di incontrare per strada personaggi come lui.

mario son sodo è l'ultima icona della lucchesità. termine, questo, che alcuni, nell'ombra della cultura, si affannano a declinare in mille e uno accezioni. mario è una persona straordinariamente solare e contagiosa. a tratti volgare ma mai molesto, chiede l'eurino e parla di topa. "sono sodo?" chiede. sì mario, sei il più sodo di tutti.

ora che la frusa non c'è più, e neppure soldino e neanche il generale -così ombroso...- resta appunto mario. e con lui quella donnetta piccola e curva con la piantina di fiori fra le mani che, a incontrarla, quasi certamente vi manderà affanculo.

quello nella foto? sì, è mario son sodo. immortalato al summer festival dal bravo carlo (cianti), che prima d'esser fotografo è un capace videomaker (specie sott'acuqa). la serata è quella a ingresso gratuito, il quindici luglio duemilaotto, quando sul palco è salito enzo avitabile.

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giovedì 16 luglio 2009

lindo giovanni ferretti, eternamente punk

bella gente d'appennino. la prima volta che ho assistito allo spettacolo eravamo a castellina marittima. località che sta a circa trecentottanta metri sopra il livello del mare, nella lingua di terra più estesa -e più a sud- della provincia di pisa. da castellina, appunto, si vede il mare. quello di livorno.

il concerto in chiesa, di fronte ai parenti e al poco pubblico ammesso, è stato intimo e profondo. ancor più intima è la dimensione di montesole, domenica scorsa all'ora del tramonto. ancora bella gente d'appennino, ancora lindo giovanni ferretti, ancora il violino elettrificato ed effettato di ezio bonicelli.

più di questo, ferretti, non può. o meglio non vuol concedere. ché in una tridimensionalità mistica e naturale ci si trova a suo agio. rispetta il suo sentire. ed è giusto così.

il suo pubblico cambia perché anche lui è cambiato. alla lunga neppure i fan più fedeli riempiono quell'élite che assiste partecipe nella platea minimale. c'è chi rinnega, chi offende da lontano, chi non vuole più saperne. ma c'è anche chi comprende, chi riconosce nella diversità e nella trasformazione il valore aggiunto. umano e artistico.

e così, oggi, lindo giovanni ferretti è sempre più punk. non ha la cresta, i capelli tinti e gli abiti di pelle attillati. parla di don giuseppe dossetti e non di togliatti. non più 'filosovietico', nel quaderno steso sul leggio s'intravede una foto (stampata a colori in formato a-quattro) di papa benedetto sedicesimo. ecco, se il punk era -ed è- l'esaltazione dell'anima e della sostanza, l'essere contro al pensiero comune e superficiale, allora ferretti non è mai stato più punk di adesso.

nel video che segue, fra l'altro, del mondo e brace...

"chi è sradicato sradica, sradica chi è sradicato..."
(g.l.f.)

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'un nodo nella gola'

vaga in questa notte serena al ricordo
palpitazione tenue
un nodo nella gola
un nodo nella gola
un nodo nella gola



un nodo nella gola.
una voce che si fa poesia nella preghiera alla madre.

giovanni lindo ferretti ed ezio bonicelli a montesole.

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bella gente d'appennino, a montesole...

e ancora: quando il tutto si spoglia di orpelli e superfluo ci sono solo la voce (quella di ferretti lindo giovanni) e il violino (ezio bonicelli). lì davanti, la bella gente d'appennino. quello tosco emiliano. siamo a montesole in un tramonto di luglio.

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'amarti mi consola'

siamo a montesole, vicino marzabotto. luogo di strage, di pianti e lutti. luogo meraviglioso e suggestivo. nel tardo pomeriggio di domenica dodici luglio duemilanove, giovanni lindo ferretti ed ezio bonicelli chiudono con bella gente d'appennino il festival 'notti di luce a montesole'. questo è un estratto dal bis. dove suonano, fra recitazione e poesia, maremma, trabocca e una struggente amandoti, tanto minimale quanto passionale.

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mercoledì 15 luglio 2009

|film| ex (fausto brizzi, 2009, italia)



un film corale in cui storie di ex (fidanzati, mariti e mogli) s'intrecciano offrendo spunti a volte divertenti e altre volte drammatici. alla fine, però, l'ex è sempre lì. un legame, quello col partner precedente, che qua si rivela solo e sempre col 'ritorno'. le separazioni, si sa, sono sempre difficili. ma a volte -anzi, spesso- rappresentano il bene comune e l'inizio di vite nuove ben più appaganti. una soluzione, questa, neppure presa in considerazione.

ex è un film nel complesso piacevole, di puro intrattenimento. non è un film di natale, ovvio. ma neppure ricorda la buona commedia all'italiana, da cui siamo molto, molto lontani. il cast ultra nazionale è sorprendente. i migliori, fra tutti, sono il solito silvio orlando e, con gran sorpresa, claudio bisio. sorprendentemente a suo agio sia nei panni del comico sia in quelli dell'attore drammatico.

tornando al film, in due ore si assiste a una citazione quasi trash col cameo dei jalisse, e due battute che, in mezzo a lunghe pause, sono folgoranti. la prima: i figli dei personaggi interpretati da vincenzo salemme e nancy brilli (due genitori squinternati che si scopriranno uniti) desiderano andare a teatro per assistere alla bohème. "ecco, signor giudice, glielo dica a questi qua che mimì è uno dei migliori personaggi mai scritti", dice la bambina. "che poi la bohème è anche una critica sociale alla condizione della donna nell'ottocento" ribadisce il fratellino. così interviene il padre salemme: "ha capito, signor giudice? questi non sono figli 'ammé. questi sono figli di nanni moretti". la seconda: la figlia di bisio esce dalla camera dove c'è un ragazzo che l'aspetta e chiede al padre un preservativo. lui è titubante. "vabbè, facciamo senza..." incalza la figlia. allora bisio, al telefono con l'amico giudice, ne tira fuori uno dal portafogli: "è ritardante...". "meglio" risponde lei.

voto: 5

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ariol arriva in italia

ariol è un asinello divertente molto conosciuto (e apprezzato) in francia. soprattutto dai bambini. davide calì ce ne parlò per la prima volta nell'articolo di debutto su exibart. era il trenta settembre del duemilacinque e, nella sezione in fumo, aveva inizio la rubrica vitamina f. " in francia, diversamente dall'italia" scrisse davide, "il fumetto per bambini e ragazzi ha una grande varietà e soprattutto una certa autonomia dagli stereotipi disneyani". e ancora: "tra i personaggi più recenti uno dei miei preferiti è ariol. è un asino, ma le sue sono le piccole avventure quotidiane di un bambino che va a scuola [...]". ora davide, sempre nelle stesse pagine, ci presenta il debutto italiano dell'asinello di emmanuel guibert e marc boutavant. i primi due volumi ('il cavalier cavallo' e 'un asinello come te') escono per fabbri editore e costano dodici euro e cinquanta ciascuno.

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martedì 14 luglio 2009

lunedì 13 luglio 2009

voci dal meeting antirazzista di cecina


fino al diciotto luglio duemilanove, a cecina, località cecinella, si tiene l'annuale meeting antirazzista e 'delle culture' organizzato da arci toscana e regione toscana col sostegno del cesvot. ecco alcune voci degli ospiti di questa prima giornata.

#12
"nonostante tutto il lavoro svolto, vedo che oggi l'integrazione dei latino americani è molto più difficile rispetto al passato. rispetto al passato è in atto un processo inverso..."

martha arriaga
(presidente juntos por los andes)

#11
"sono moltissimi i migranti che creano associazioni. il primo motivo per cui lo fanno è per favorire l'integrazione e creare reti di mutuo-aiuto. poi pensano a fare qualcosa di più. e quasi sempre per il paese di origine."
giulio giangaspero
(cespi)

#10
"nel mio comune c'era un assessore sposato con una donna straniera. ecco, la sua politica andava contro i connazionali della sua sposa."
cittadino straniero
(residente a firenze da otto anni)

#9
"il nostro è un mondo pieno di contraddizioni. un mondo che ha bisogno di cultura. c'è ad esempio chi ce l'ha con gli extracomunitari... e alla fine si sposa un extracomunitario."
maria cristina bernardini
(circolo arci brozzi, firenze)

#8

"ho amici toscani, non di destra, che alle ultime elezioni hanno votato lega. perché la lega arriva alla 'pancia' della gente..."
andrea del bianco
(regione toscana)

#7
"il primo problema è battere le paure. le politiche sull'immigrazione non devono essere 'preoccupate' e 'modeste' per il timore di perde il consenso politico."
vincenzo striano
(presidente arci toscana)


#6
"occorre affermare con forza (e riconoscere) il fatto che l'europa è storicamente culturale e multietnica."
andrea del bianco
(regione toscana)
#5
"occorre integrare anche per la 'sicurezza'. per poi scoprire che siamo più simili di quanto immaginiamo."
giovanna faenzi
(regione toscana)

#4

"l'unione europea deve offrire la propria collaborazione ai governi locali perché questi diffondano e rafforzino il dialogo culturale."
erdmuthe klaer
(reves)
#3
"è importante identificare e ritrovare luoghi di incontro. può essere un circolo, ma anche una taverna dove giocare a carte. questo dovrebbe essere il ruolo della società civile."
m. jan olsson
(presidente di reves e membro del comitato economico e sociale europeo)
#2
"noi, in lombardia, non abbiamo la regione toscana..."
rifugiato politico da nove anni
(lecco)
#1
"abito in un quartiere nel quale, alle ultime elezioni, ha vito l'estrema destra. il giorno dopo, in strada, le persone hanno cominciato a esprimersi con forza contro gli immigrati. tutto il lavoro fatto sul territorio è stato spazzato via in un attimo. è quindi importante che le politiche locali compiano un lavoro costante e incisivo."
philippe chesneau
(co-presidente di reves e vicepresidente della regione provence alpes cote d’azur)

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domani (14 luglio) blogger in scioero

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venerdì 10 luglio 2009

l'antipatico... maurizio belpietro

l'estate televisiva è costellata da premiazioni in prima e seconda serata. si premia chiunque, e soprattutto ovunque. così gli amministratori che si credono illuminati sono ben felici di camminare in passerella con un bel trofeo fra le mani, felici per tutti i soldi pubblici spesi per chiamare in piazza le telecamere delle tivvù nazionali.

alcuni giorni fa mi sono imbattuto in maurizio belpietro. il più telegenico dei direttori di giornale (vedi l'antipatico e panorama del giorno). lui che dirige (appunto) panorama, sul palco allestito a sirmione, vicino a carlo conti (carlo, bei tempi quelli di vernice fresca, vero?), risponde a una domanda di antonio caprarica. "il web metterà una pietra tombale sopra l'informazione fatta dalla carta stampata?", chiede il direttore del giornale radio rai. la risposta di belpietro mi fa secco. "no" dice. "altrimenti i siti che prendono gratuitamente le notizie dai giornali cosa pubblicherebbero?".

alle mie orecchie suona come una bestialità. lavorando per alcune testetate on-line posso affermare senza paura di smentite che si lavora esattamente come i giornalisti di quotidiani e periodici di carta. anzi, a volte meglio. con la sola differenza che l'articolo, una volta scritto, è immediatamente pubblicato. e, di conseguenza, è accessibile a tutti gli utenti dotati di connessione. quindi, semmai, è vero l'inverso, direttore belpietro. è molto più probabile che i giornalisti della carta stampata attingano dal mare magnum di internet.

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|film| the spirit (frank miller, 2008, usa)



un poliziotto spinto da una strana forza eterna (the spirit) combatte il male (e l'antieroe octopus) a central city. tutt'attorno ci sono le belle di turno interpretate da eva mendes e scarlett johansson. ecco, il film è tutto qui.

complessivamente, nonostante gli effetti speciali, è roba da far girare nella tomba l'amato will eisner. dimentichiamoci i precedenti lavori di frank miller. questo the spirit non è trecento, e anche se le immagine potrebbero far pensare a sin city, sappiate che questo è un altro film. ma forse miller -zack snyder e robert rodríguez- pensava ancora ad hartigan e non se n'è accorto.

voto: 4

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giovedì 9 luglio 2009

'diabolika' è la vita romana...

un grande omaggio al contro-eroe di casa astorina va in scena a roma, a palazzo incontro. la vita di diabolik ed eva kant, compresa la loro relazione, è qui raccontata con una mostra composta da sei sezioni distribuite su tre piani: pannelli, disegni originali (tra cui alcune tavole del famoso e ricercato numero uno, 'il re del terrore'), oggetti tre-d, manifesti e ricostruzioni in scala.
nonostante non abbia ancora visitato la mostra né sfogliato il catalogo, credo che questo sia un evento per cui vale la pena fronteggiare la pigrizia motoria. del resto diabolik è un affascinante personaggio romantico, tanto noir quanto irresistibile. un seriale che amo più di tex (ma meno di alan ford).
ah, la mostra, promosso dalla provincia di roma, è curata dal re-mida vincenzo mollica e organizzata grazie anche a civita, che ha messo lo zambino anche in etruscomix, di cui ho in mano il bel catalogo. un volume con pagine di grande formato che fa onore alle sei storie di otto tavole ciascuna pensate nelle 'residenze d'artista' e realizzate ad hoc.

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telecom colpisce ancora?

la giovane holden edizioni, casa editrice viareggina, è senza linea telefonica da circa tre settimane. e, a sentire loro, non è la prima volta che si verificano problemi nei servizi offerti da telecom italia. ora, siccome io sono utente fastweb a seguito dell'ennesimo disservizio subìto proprio da telecom, ritengo opportuno e doveroso pubblicare il comunicato stampa che la giovane holden ha diffuso questa mattina.

cos'è capitato a me? dopo una richiesta di voltura, telecom si attivò ben otto mesi dopo assicurando che, di fatto, nulla sarebbe cambiato. così l'adsl smise imporvvisamente di funzionare. chiamai per ben cinquanta volte in due giorni il numero per l'assistenza tecnica. ogni volta, a rispondere, era il 'comemrciale'. alla fine un operatore di buon cuore mi disse che tutte le chiamate destinate all'assistenza venivano dirottate al 'commerciale' che, in quanto tale, non poteva certo risolvere i miei problemi. "però" dissse l'operatore "ci sarebbe questo numero a pagamento...". chiamai e risolsi in tre minuti. poi contattai fastweb per fare un nuovo contratto, che con telecom non desideravo avere più niente a che fare. così arriva la sorpresa: la voltura aveva fatto ripartire da 'zero' il mio contratto adsl. dovetti pagare oltre 300 euro per servizi di cui non ho mai usufruito. proprio un bel vedere.
detto questo, ecco il comunicato della holden...

"Dopo ben 3 settimane dalla prima segnalazione di guasto, negli uffici di via Rosmini n.22 a Viareggio, la Giovane Holden Edizioni, casa editrice di Viareggio, si trova ancora senza linea telefonica fissa aziendale e di nuovo nell’impossibilità risolvere il disservizio unicamente imputabile a Telecom Italia. Perché di nuovo? Perché la casa editrice è reduce da una lunga battaglia con Telecom Italia: ha dovuto attendere ben 5 mesi dalla richiesta di attivazione della connessione ADSL e la situazione si è risolta unicamente grazie all’interessamento dei media. L’anomalia del guasto attuale – chi chiama sente la linea libera e attiva mentre chi riceve non sente né squillare né altro perché la linea risulta muta – sta creando notevoli danni sia professionali che di immagine. Le numerose richieste di informazioni agli altrettanto numerosi e anonimi operatori del call center 191 non hanno dato risultati concreti. Impossibile contattare un referente diverso dal numero verde 803308191. Riteniamo che appellarsi alla tragedia che ha colpito la città per giustificare un ritardo di tale portata nella soluzione di un problema tecnico sia, oltre che di dubbio gusto, anche non in linea con le tempistiche di segnalazione del guasto. La Giovane Holden chiede solo di poter essere messa in condizioni di lavorare, il telefono è essenziale per la sua attività seriamente messa a dura prova. Si tralasciano gli evidenti disagi, inoltre, che la mancata funzionalità della linea ha creato proprio nel momento del disastro ferroviario accaduto nelle vicinanze dei suoi uffici e che sebbene più volte segnalata non ha prodotto alcun tipo di riscontro da parte di Telecom Italia."

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mercoledì 8 luglio 2009

tutti su nòvacento

ehi, anche l'amico claudio nader, ora, è su nòvacento.
probabilmente, alla fine, disserterà sulle questioni più stravaganti. ma l'obiettivo è e resta il fumetto. anzi, per l'esattezza la graphic novel. semplicemente. un universo ricco e discusso, già a partire dalle definizioni. ogni declinazione di romanzo grafico trova oppositori e sostenitori. a me, personalmente, piace. e non lo nascondo. credo sia qualcosa in più di una semplice etichetta che semplifica la collocazione negli scaffali delle librerie di varia.
ecco cosa scrive claudio, a me e ad altri...

Ciao carissimi, amici,
vi scrivo semplicemente per farvi sapere che da oggi gestirò, con gioia, un blog su Nòva100, piattaforma del Sole24Ore che alcuni di voi sicuramente conoscono. Nei prossimi giorni comincerà a prendere forma. Il blog è esplicitamente dedicato al "fenomeno" graphic novel e si trova qui: claudionader.nova100.ilsole24ore.com.
Se ogni tanto, gironzolando per il web, vorrete farci un salto, io ci sarò!
e ora? che ne sarà del vecchio blog, generato e ri-generato?

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editori dell'immaginario

mi ero promesso di chiamarlo più e più volte, in queste settimane. eppure, chissà perché, c'era sempre qualcosa di nuovo da fare. stavolta mi sono imposto di trovare il tempo necessario per comporre il numero di massimiliano clemente. lui, persona seria e disponibile, mi ha accolto senza preavvisi o avvertimenti. abbiamo parlato così, di getto. di cosa? della tunué, ovvio. ciò che ci siamo detti è stato pubblicato oggi su infumo di exibart.

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giovedì 2 luglio 2009

quella stella di bastien vivès

questa settima, su in fumo di exibart, l'amico davide calì recensisce 'il gusto del cloro' di bastien vivès. nel frattempo scuola di fumetto gli dedica una bella intervista sul numero ancora in edicola, mentre animals (altra produzione di casa coniglio) pubblica le sue opere. bastien è giovanissimo e sta già vivendo il suo momento di gloria. che sia nata davvero una nuova stella?

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mercoledì 1 luglio 2009

roberto straniero, un uomo fantastico



e pensare che tutto questo, con l'italia, c'entra e come...

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berlusconi e il vescovo

© larepubblica.it

quest'immagine è stata scattata a viareggio da un fotoreporter di repubblica. il premier è qui in compagnia del vescovo di lucca.

c'è qualcosa di strano nelle due espressioni. d'accordo, è solo un'istantanea. solo un 'frame'. aver catturato quella posa, estratta da una complessa sequenza di movimenti, parole, gesti, be', non dev'essere stato semplice.
strana, quest'immagine. ...

intanto ecco qua un articolo appena scritto e pubblicato per loschermo.it.

L'esplosione a Viareggio e il terremoto in Abruzzo. Due sciagure differenti, due lutti collettivi che hanno coinvolto l'intero Paese. Ora qualcosa potrebbe accomunare questi tragici eventi: il silenzio dell'informazione. I media, estramente vigili in Abruzzo nei giorni del post terremoto, sembra abbiano spento i riflettori sulle città colpite dal sisma. E così anche la partecipazione si fa più debole. Eppure la gente avrebbe bisogno di attenzione e assistenza, oggi più di ieri. Ora che tutti raccontano il disastro ferroviario, sfiorando anche i limiti del lecito, ci chiediamo cosa accadrà quando la pressione mediatica verrà meno.


Pochi giorni fa, a Viareggio, il comitato cittadino 'Onde Libere', insieme al Comune e Knopfleriani.it, ha organizzato un concerto di tribute band per le vittime del sisma in Abruzzo. I fondi raccolti sono destinati al piccolo borgo di San Demetrio Ne' Vestini. E ora che anche Viareggio ha una sciagura cui far fronte, cosa accadrà?

'Rock per l'Abruzzo' è senz'altro un'iniziativa lodevole. Un gesto di sensibilità che si trasforma in concretezza, seppur attraverso gesti filantropici. Purtroppo è anche di questo che la gente, a Viareggio come in Abruzzo, ha bisogno: sostegno morale, civile e, perché no, anche quattrini. Soldi utili alla ricostruzione delle strutture distrutte, utili alla messa in sicurezza degli edifici a rischio, utili alle famiglie che hanno perso i propri affetti. E, con loro, il diritto a una vita normale.

E' vero, Viareggio non è l'Abruzzo. Qua è un incidente ad aver causato il disastro. Non un cataclisma. L'imprevedibilità della natura contro un episodio che forse si poteva evitare. Ma a far chiarezza su questi aspetti sarà la procura, che ha aperto ben due inchieste.

Se quindi da una parte si chiede giustizia, dall'altra si pretenderebbe rispetto e - dignitosamente - anche aiuto. Perché ripartire dopo uno shock di tale entità e ricostruire sopra le macerie, fisiche ed emozionali, è qualcosa che prescinde dall'origine dei fatti.

Così ci auguriamo che a Viareggio non accada quanto si sta verificando in Abruzzo. Dopo la sovraesposizione mediatica di queste ore e dei giorni a seguire, speriamo davvero di non dover fare i conti sol silenzio e l'indifferenza.

Oggi sono in molti a gridare il proprio dolore. C'è una commozione empatica, una condivisione del lutto che coinvolge tutta l'Italia. Oggi tutti pensano alle vittime di Viareggio.

Così è stato per l'Abruzzo del post terremoto. Dai giornalisti ai volontari, dai curiosi agli sciacalli. Tutti, nelle settimane successive sisma, hanno invaso L'Aquila e i paesi circostanti. Ognuno con un fine diverso. I giornalisti per raccontare in presa diretta, i volontari per soccorrere i più disgraziati, i cuoriosi per il gusto del voyerismo. E gli sciacalli per far bottino.

La parte più 'sana' del paese ha parlato di questa terribile tragedia manifestando il proprio dolore. E i volontari disponibili erano perfino in eccesso. Poi il silenzio dei media s'è fatto pesante. Così anche i volontari scarseggiano, i tempi di ripresa si allungano, ed eccetto alcune iniziative di solidarietà - come appunto 'Rock per l'Abruzzo' - per gli sfollati e i terremotati d'Abruzzo si prospetta un duro, durissmo inverno.

Così, di fronte all'assenza di una cultura della solidarietà, spetta ai media il ruolo di tenere vivo l'interesse stimolando le coscienze. Quindi, alla fine, con un po' di ottimismo ci auguriamo che l'attenzione, su Viareggio, resti alta.

Oggi come domani.

Affinché gli aiuti promessi giungano a destinazione in tempo e le famiglie siano davvero sostenute e accompagnate nella ripresa per facilitare il reinserimento nel tessuto sociale e nelle dinamiche relazionali. Ché la pressione mediatica, se portata avanti con giudizio e scrupolo, possa davvero semplificare il lavoro della procura.

Fare chiarezza sulla vicenda certo non riporterà in vita le vittime dell'esplosione. Ma potrebbe aiutare la città nella sua rinascita.

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minus habens

squaz presenta 'minus habens' (grrrzetic editrice).

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