d'accordo, è ancora presto per dirlo. ma animals promette davvero bene.
per me, che sono un grande sostenitore di internet e della rete in genere, la carta, soprattutto se a colori, ha un fascino senza pari. perché 'sfogliare' è diverso dal 'navigare'.
nonostante questo credo nello sviluppo del web 2.0, fatta eccezione per l'orticaria che mi provoca facebook. e quando si ama qualcosa e non si è accecati, forse è anche possibile riconoscere limiti e difetti. le pagine patinate o, meglio, opache, se illustrate e ben stampate, non possono né potranno mai essere messe a confronto coi pixel di un jpg.
e in un momento particolarmente delicato per tutta l'editoria italiana, la coniglio sforna un nuovo prodotto che, nelle intenzioni, potrebbe -anzi, dovrebbe- sopperire a un vuoto durato quasi un ventennio.
l'avventura sta per iniziare. i più curiosi e fortunati scopriranno di che si tratta già a napoli comicon (dal 24 al 24 aprile duemilanove). per gli altri non resta che attendere l'otto maggio, raggiungere l'edicola o la fumetteria, e chiedere 'animals, silt vous plez...'.

ah, quasi dimenticavo. la settimana scorsa, sempre su exibart, sempre su 'in fumo', c'è un'intervista a uno degli autori americani (underground? macché) che più apprezzo. chi? charles burns, l'irvine welsh della letteratura disegnata. l'intervista è stata raccolta a bologna da alessandra cavazzi.