martedì 2 dicembre 2008

iva su sky



sono ormai trascorsi tredici anni dall'agevolazione che ha livellato l'iva di (e su) sky.

di fatto, l'aumentao di questa tassa (dopo tredici anni, lo ripeto) probabilmente si riverserà sugli abbonati. e che ti combina la televisione satellitare? realizza in fretta uno spot che invita gli utenti a scrivere alla presidenza del consiglio manifestando il proprio dissenso. (anzi, la propria 'opinione' in merito).

un'azione piuttosto aggressiva che nonostante i consensi popolari ottenuti, beh, ha probabilmente qualche pecca...

quale? innanzitutto sky ha aumentato quest'anno il costo dell'abbonamento pur proponendo ai nuovi utenti offerte allettanti. e lasciando quindi 'al palo' i vecchi abbonati.

nonostante non abbia l'abbonamento, so bene cosa offre sky. mio padre è ormai un cliente 'storico'. e negli anni passati ho potuto verificare come i canali trasmessi su satellite siano oggettivamente migliori di quelli fruibili 'liberamente' (si fa per dire) da parte di chi paga il canone (e non).

tutti usufruiscono quindi dei canali in chiaro: rai (a pagamento) o mediaset (gratuiti) o tutte le altre reti private.

oltre quattro milioni di famiglie, quindi, subiranno un aumento del canone. ora, nonostante la crisi economica in corso, sappiamo che la tivvù a pagamento non si può considerare del tutto un 'bene di lusso'. certamente non è un bene primario.

detto questo, in considerazione della qualità dei prodotti offerti da sky, la prima riflessione è sul fatto che la televisione può non essere 'deficiente' né destinata ugualmente a un pubblico altrettanto 'deficiente'. sky va oltre questa valutazione. questo significa che produrre una televisione capace di approfondire, e fare intrattenimento al tempo stesso, è possibile.

ciò non esclude che sky si debba far carico di un aumento dell'iva che murdoc & c. hanno abilmente scansato fino a oggi.

quindi il mio pensiero è: che skype paghi l'iva maggiorata; e che il governo, dopo questa mossa, si preoccupi ANCHE di recuperare l'evasione fiscale.

e infine, al di là di ogni considerazione, evviva youtube...