abito nella casa che fu di mia nonna. un privilegio affettivo ed economico che tocca a pochi, anche fra noi figli unici.
di quando in quando ricevo ancora posta indirizzata a lei, che cestino senza neppure aprirla. si tratta per lo più di pubblicità: aziende che vendono prodotti a domicilio, testimoni di geova in cerca di nuovi aderenti, associazioni in cerca di contributi, gite organizzate a pietralcina per fare visita a padre pio.
ormai mia nonna è morta da parecchi anni. e la frequenza con cui ricevo lettere a lei indirizzate si è dilatata talmente tanto da rendere questo un fatto quasi eccezionale.
stamani scopro che le ha scritto dario franceschini. si rivolge a lei chiamandola per nome ('gentile signora renata...'). poi si sofferma sull'aiuto ai figli e ai nipoti, sul ruolo delle donne in politica e nella società. e la invita a votare pd.
vabbè, sono consapevole che questa è solo una delle tante lettere stampate e inviate a migliaia e migliaia di ipotetici elettori con destinatari inseriti in automatico.
ciò che mi sorprende è il tono di confidenza e cordialità con cui franceschini scrive rivolgendosi a mia nonna, morta ormai sei, sette anni fa.
mi sento a disagio. forse sarebbe meglio che gli elenchi acquisiti in passato dai partiti politici fossero una volta tanto aggiornati. perché c'è il rischio concreto di suscitare nella gente l'effetto contrario rispetto a quello sperato.
ma forse, ormai, faccio parte di quelle 'perdite calcolate' per cui il gioco vale ancora la candela.
BONVI ALLO SPAZIO BIANCHEN
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