domenica 7 giugno 2009

to vote, or not to vote

'per questo diritto di voto è morta un sacco di gente' ripeteva mio nonno. finché è stato in vita, lui che ha attraversato un paio di campi di concentramento durante la seconda grande guerra, in germania e in austria, ha ripetuto questa frase più e più volte. 'votare significa anche rispettare quei morti'.

siamo arrivati a una fase della storia, politica e geopolitica, in cui possiamo ancora esercitare quel diritto. consapevoli però che i nostri eletti, rappresentanti del popolo, non sono capaci di onorare il ruolo che gli assegniamo.

ora si vota per l'elezione del parlamento europeo. dove negli ultimi anni i parlamentari italiani sono stati fra i più assenti, dove sembra non esistere un'identità, né ideologica né di partito. si vota per un gioco di consensi che la nostra politica utilizza come leva per l'equilibrio -o il disequilibrio- nazionale. poi c'è il referendum, strumento che apprezzo enormemente ma che negli ultimi anni ha assunto sempre meno significati.

to vote, or not to vote. that is the question...